giovedì 13 settembre 2012

Take care...

Perchè gettare una bici vecchia se si potrebbero con pochi soldi mettere su dei luoghi attrezzati dove andare a ripararla quando non ci si può  permettere un riparatore?
L'anno scorso sono arrivato a pagare 20 euro per farmi sostituire un fanale che ne costa 2,50, un paio di pinze e 10 minuti di lavoro... Certo si tratta di una "prestazione professionale" diranno alcuni. Anche se non abbiamo dubbi che chiunque abbia facoltà motorie e intelligenza  normali, se si concentrasse un attimo, non tarderebbe molto a realizzarla... 
In più il costo non è completamente chiaro se lo consideriamo in valore assoluto. Se infatti lo rapportiamo al valore commerciale del mezzo (che per una vecchia graziella per esempio non supera i 20-30 euro) si capisce che quel fanale arriva a costare quanto l'intera bici!!!
Stiamo dunque parlando di un altro segmento di mercato.
Nelle città normali le ciclofficine sono sempre più supportate da comuni, associazioni e università perché "nell'ottica della promozione della cosiddetta mobilità sostenibile si intende allargare il più possibile l'uso generale della bicicletta anche attraverso una migliore conoscenza del funzionamento del mezzo stesso: per questo l'attività non ha finalità di lucro e il suo obiettivo è invece quello di promuovere l'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto, di aumentare il recupero delle biciclette altrimenti destinate alla spazzatura e di facilitare il recupero della manualità." (wikipedia)
E l'esperienza quotidiana di tanti dimostra quanto questa fetta marginale di beni ossa essere rilevante in termini di sostenibilità ed economia di scala.
Ad esempio: per una vecchia bici che necessitava di un piccolo lifting e cambio copertoni, dopo il consueto giro di rivenditori e bombolari, ad Alghero non ho trovato nessuno in grado di proporre qualcosa meno caro di comprarne una nuova. Ma non mi sono arreso, l'ho conservata in un recondito dello sgabuzzino confidando in uno di quei miracoli della natura che improvvisamente, quando meno te lo aspetti, ti donano tempo e voglia di cimentarti.
Ora sicuramente la potrò portare al Ciclotrofio risparmiandola dal ferrovecchi o dal diventare materiale per un'opera d'arte. Lì il miracolo della resurrezione è sicuramente più alla portata di tutti ed è anche arricchito dal piacere di socializzare con gente nuova con cui condividere la stessa sensibilità.
A chi accusa il Ciclotrofio di rubare lavoro ai professionisti del settore bisogna far capire con tutta la benevolenza possibile che ogni fenomeno ha sempre molte sfaccettature perché la realtà è sempre più articolata di quello che sembra. Forse che la Bormioli ruba i soldi all'industria delle marmellate solo perchè vende i vasetti vuoti per farsela da sè a casa? 
Senza contare che il "professionista" che mi cambiò il fanale per 20 euro non era altrettanto professionale quando dimenticò di farmi lo scontrino...

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